Emozionante ieri l’incontro con il Santo Padre a Lamezia Terme. Un incontro condiviso con tante amiche ed amici con i quali, anche senza conoscersi ed incontrarci, viviamo da tempo, senza protagonismi, un impegno di testimonianza dei nostri valori cristiani nel vivere quotidiano, sia personale che professionale. Le parole ponunciate da Benedetto XVI :“Non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società, nelle molteplici situazioni dell’esistenza umana!” hanno rappresentato per tutti noi un conforto per seguire la strada intrapresa ed un sostegno ad andare “oltre” quell’oltre che ci farà superare ogni “tentazione del pessimismo e del ripiegamento su noi stessi”.
Per me che amo la Calabria con tutte le sue criticità, tanto da coltivare e perseguire da tanti anni “l’utopia” di una sua possibile rinascita, non posso non incarnare questo evento nella mia visione del mondo e della crisi nazionale ed internazionale che stiamo attraversando.
Una visione che si ispira alla profonda convinzione che il nostro Paese possa uscire dalla attuale crisi politica, istituzionale, economica con una nuova speranza di futuro, speranza costruita con responsabilità del vivere civile alla cui costruzione il popolo calabrese, se sapremo risvegliarci dal torpore delle nostre coscienze, potrà dare un grande contributo semplicemende attivando una nuova forma di collaborazione pubblico privato, valorizzando il sapere locale (università) al servizio di progetti di sviluppo che seguano la direttrice indicata dalla Unione Europea della innovazione e ricerca per la creazione di nuove e piccole imprese. Un modello nuovo per creare occupazione qualificata, competitiva in grado di distinguersi a livello intenazionale.
Cambiare si può, ieri una luce che ha “segnato” la via per trasformare la fragilità e confusione di un territorio in un forte e deciso impegno per il futuro. Un futuro pensato e creato con la consapevolezza dell’esistenza di Dio.