La nuova Primavera dei giovani

Il luogo in cui si svolge il racconto del libro è la Sila Grande, in Calabria. Siamo nell’estate del 2010. Ventuno ragazzi venuti da alcune regioni del nord, del centro e del sud d’Italia, scelti, per merito, da una fondazione laico-religiosa, si ritrovano insieme per vivere in un campo organizzato e nell’arco di una settimana, un’esperienza di divertimento e di libera discussione su temi di attualità in continua evoluzione.

Parleranno, sulla riva di un lago, di questioni come il federalismo, la scuola, la giustizia, la politica, il futuro dei giovani e rifletteranno su argomenti sensibili come la cupidigia, la fede, la preghiera, la prudenza, la Chiesa, ecc.

Un professore di lettere e un sacerdote, rispettivamente componente e assistente spirituale della Fondazione che li ospita, saranno gli interlocutori principali degli stessi ragazzi, che conosceremo e scopriremo nel loro modo di essere e di rapportarsi con gli altri.

Il testo si presta a sollecitare tra i giovani incontri e dibattiti nella scuola, dentro e fuori l’orario curricolare, nonché in contesti culturali e sociali esterni, puntando soprattutto ad analizzare alcuni temi compromessi dal relativismo del nostro tempo.

“Guardare verso il cielo”, in una società in cui galoppa, “pur se vellutato”, un materialismo dirompente, non nega certo ai giovani la possibilità di esprimersi nella realtà quotidiana in totale libertà e senza rischiare di tuffarsi in mondi falsificati da illusioni e paradisi artificiali. Rivolgere lo sguardo al di là della collina consente loro di ricercare, con serenità, regole giuste e condivise, rendendoli capaci di ripararsi dalla solitudine che spesso li accompagna, soprattutto quando svaniscono “le verità” impacchettate per loro, da falsi maestri ed educatori distratti.

In questa narrazione viene fuori la necessità e la voglia di una rivoluzione, da ricercare in un nuovo stile di vita, che sproni il tormentato momento storico che stiamo vivendo, dove tutto sbanda e sfugge all’equilibrio sociale di cui l’uomo, con saggezza, dovrebbe esserne il tutore.

Solo i giovani, se ben guidati, attraverso un processo di conciliazione tra il loro vivere quotidiano e il mistero della vita, potranno alimentare una speranza così grande, fino ad aprire il mondo ad una nuova primavera.

La Nuova Primavera dei Giovani – di Egidio Chiarella – Edizioni Ibiskos Empoli – FI – Premessa: Mons. Costantino di Bruno (Teologo)

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